Psicomotricità, quando il gioco diventa una cosa seria è tutta un altra musica



Durante i primi anni della nostra vita, gettiamo le basi della nostra vita, le fondamenta del nostro meraviglioso futuro.
Mattoncino su mattoncino costruiamo il domani, piantiamo il seme della nostra esistenza, radici ben salde nel terreno e la chioma rigogliosa ben alta in cielo.

Il gioco, come la musica o la danza, sono strumenti ed espressioni primarie per un bambino. Gli stimoli di oggi saranno riflessi nitidi del nostro domani. Riconoscere il gioco, la capacità motoria, la reazione ad una musica piacevole del nostro bimbo diventa fondamentale nell’apprendimento e lo sviluppo dello stesso, l’interazione ed il livello cognitivo germogliano fin dai primi scampoli di vita e sempre attraverso il gioco e la stimolazione visiva, uditiva, motoria e sensoriale.

Per questo percepire i segnali che ci dà nostro figlio attraverso le prime attività infantili è così importante. Tutto ciò può fare la differenza per il futuro, perchè se sappiamo riconoscere i bisogni del “nostro” germoglio, cresceremo un albero forte e pronto alla vita e ad ogni sua stagione.

Il gioco, la musica,la danza come strumenti di connessione, terapia e crescita. Figure competenti nel campo della psicomotricità sono basilari quando incontriamo certe barriere e sta al nostro buon senso ammettere i proprio limiti e capire quando abbiamo bisogno di un aiuto concreto da parte di un professionista. Si tratta di riconoscere quando c’è una difficolta motoria o di interazione nel nostro piccolo adulto di domani.

L’appoggio di un professionista può essere una boccata di ossigeno e un aiuto concreto per lo sviluppo di nostro figlio, si tratta di donargli tutti gli strumenti cognitivi per affrontare i propri limiti con sicurezza e spontaneità, si tratta di costruire una salda consapevolezza nei propri mezzi e di riconoscere quanto speciale e smisurata sia la natura dell’essere, dell’esistere, del vivere, perchè no danzando con leggerezza e giocosa gratitudine.

Il gioco, la musica, la danza, durante i nostri primi anni di vita, non sono forse il nostro ‘training camp’ per il futuro che ci aspetta? Anne Marie Wille, fondatrice e direttrice dell’ Istituto di Psicomotricità a Milano, http://www.istitutodipsicomotricita.com per i più curiosi, spiega chiaramente come la sua relazione tra la musica e la psicometricità sia nata da un’esperienza infantile, in cui musica e movimento erano un tutt’uno:
“Allora per me bambina, era scontato che le due espressioni non fossero separate, ma non potrei fare riflessioni in proposito se non avessi intrapreso una formazione psicomotoria, e soprattutto se non avessi svolto la mia professione: la terapia psicomotoria.”

Ecco perchè istituti come questo possono essere il nutriente essenziale per la crescita e la fioritura del nostro essere:
Istituti per la fomazione di figure professionali, tutor specializzati all’intervento terapeutico ed educativo nell’ambito del movimento, dell’interazione e nella riabilitazione.

Ecco come il sostegno psicologico, le attivita musicali, le terapie psicomotorie diventano fondamentali per lo sviluppo e l’inserimento dei nostri piccoli adulti in una società piena di aspettative e distrazioni. Proviamo a pensare per un attimo che quel tablet, quel cartone animato, possano essere un filtro tra noi ed il nostro piccolo, un filtro non necessario, un filtro che può influire e disturbare la sua socialità, la sua voglia di colorare, ballare, giocare, e può farci trascurare segnali importantissimi, campanelli di allarme che possono essere un segnale o una richiesta di supporto.

Torniamo a goderci il piacere di giocare e scoprire il mondo attraverso i loro occhi, accendiamo la musica, una musica qualsiasi, quella che ci fa stare bene, sfogliamo un libro, come a voler sfogliare il mondo che ci circonda, stimoliamoci a vicenda ed impariamo a conoscere, a conoscerci e riconoscere le reazioni negli occhi e nei gesti del nostro piccolo.

Riconoscere determinati input può essere l’inizio di un percorso che ci legherà ai nostri piccoli in maniera indissolubile, un equazione tra noi e la creatura che tanto amiamo: come un sorriso sta al gioco, come uno spartito sta alla musica, come il ritmo sta ad un passo di danza, quel ritmo che scandisce la più bella delle sinfonie, il comune denominatore che lega tutti noi come note musicali, la sinfonia più bella, quella spensierata, quella giocosa ed infantile, quella per cui vale la pena sorridere, lottare, amare, quella sinfonia comunemente detta Vita.