Scaldabagno a gas a camera stagna: funzionamento



Il funzionamento è relativamente semplice: la decompressione dell’acqua dovuta all’apertura del rubinetto apre una valvola che porta un notevole afflusso di gas agli ugelli, questo gas viene innescato dalla fiamma pilota, brucia e riscalda così l’acqua che passa nel tubo a spirale. Alla chiusura del rubinetto, la valvola toglie gas agli ugelli.

La fiammella pilota deve restare sempre accesa: in caso di spegnimento accidentale (ad esempio per un colpo d’aria o una bolla nell’impianto del gas) una termocoppia (o un altro dispositivo di rilevazione) rileva l’assenza della fiamma e blocca completamente l’afflusso di gas fino a quando non viene eseguito un ripristino manuale. Essendo dotato di dispositivi meccanici abbastanza delicati, atti a regolare il flusso dell’acqua, le case costruttrici consigliano all’atto dell’installazione di uno scaldabagno a gas l’impiego di un filtro meccanico, il quale serve a fermare le impurità solide eventualmente presenti nell’acqua di ingresso.

Gli scaldabagni a gas più diffusi dopo quelli a camera aperta, sono gli scaldabagni gas a camera stagna.
Lo scaldabagno gas a camera stagna ha la caratteristica di avere la camera di combustione chiusa in una seconda cassetta ed è anche detta di tipo C (norma uni 7129/01). Questo tipo di scaldabagno a gas a camera aperta brucia l’aria proveniente dall’esterno attraverso un condotto specifico direttamente dall’esterno del locale di installazione pertanto non brucia l’aria presente nel punto dove sta montata.

Questo tipo di generatore non ha bisogno di alcuna ventilazione unica precauzione è di non istallare l’apparecchio in locali dove non siano presenti almeno una finestra o meglio in locali che sono ciechi. questo tipo di caldaia ha un’altra caratteristica quella di avere due condotti, una per l’aspirazione dell’aria e l’altra per l’evacuazione dei fumi. Entrambi i condotti devono uscire all’esterno dell’immobile.

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